Il colpo di coda? Ricariche per tutti!

L’AG.COM. ha reso pubbliche le tre ipotesi di rimodulazione dei costi di ricarica. Leggetele bene, secondo me vincerà la soluzione due. Onestamente non so cosa sperare, ma mettiamo che – essendo troppo ottimistica la prima soluzione – vinca davvero la seconda. Molti si rallegreranno, ma ci sarà chi piangerà. Perchè? Perchè sarà un’autentica beffa per quella clientela che i costi di ricarica non li pagava (ossia, gli sparuti clienti Wind che ricaricano 50 euro ed oltre nonché quelli H3G sopra i 90).

Il passo del gambero, da aboliamoli a mettiamoli_a_tutti. C’est l’Italie.

Quella stessa Italie che ancora non ha pensato alla cosa piu’ ovvia, l’abolizione della T.C.G. (la Tassa di Concessione Governativa) per permettere che gli abbonamenti siano la vera alternativa alle prepagate. Troppo semplice?
Questo il documento dal comunicato già online sul sito di Cellularitalia.

Autorità: costi di ricarica, allo studio 3 ipotesi
Consultazione pubblica sui possibili interventi regolamentari relativi ai contributi di ricarica dei servizi di telefonia mobile con ricarica del credito

11 gennaio 2007 – Con la pubblicazione sul sito web della Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni in data 10/01/07 dei documenti (modalità di consultazione ed il testo della consultazione) riguardanti la “Consultazione pubblica sui possibili interventi regolamentari relativi ai contributi di ricarica dei servizi di telefonia mobile con ricarica del credito” decisa lo scorso dicembre, iniziano a decorrere i 30 giorni di tempo per far pervenire all’Autorità le comunicazioni di risposta da parte dei soggetti interessati.
Nel documento per la consultazione (Allegato B) vengono illustrate, secondo un ordine di priorità, le possibili impostazioni regolamentari alternative, sulle quali si richiedono le valutazioni dei soggetti interessati:
Ipotesi n. 1 (= eliminazione totale costi di ricarica)
– un intervento regolamentare finalizzato ad eliminare, per tutte le offerte, l’attuale struttura tariffaria a due parti, imponendo in luogo di essa una struttura tariffaria unitaria, dove il valore facciale della ricarica corrisponda integralmente al valore di traffico telefonico acquistato.
Tale soluzione consentirebbe di realizzare, mediante l’abolizione tout court dei contributi di ricarica quale autonoma voce, un’attuazione “integrale” dell’obbligo di trasparenza tariffaria dei servizi di telefonia mobile con ricarica del credito ex articolo 71 del Codice delle comunicazioni elettroniche.
Ipotesi n. 2 (= costi di ricarica uguali per tutti)
– un intervento regolamentare teso fondamentalmente a rimodulare l’entità dei contributi di ricarica correnti, eliminandone il carattere regressivo attraverso l’introduzione di criteri di proporzionalità rispetto all’entità del controvalore dei servizi acquistati. Al tempo stesso, tale misura dovrebbe garantire una maggiore aderenza del livello del contributo di ricarica ai costi effettivamente sostenuti dagli operatori mobili per il servizio in questione, con conseguente beneficio per utenti e consumatori.
Tale soluzione consentirebbe di realizzare l’attuazione dell’obbligo di non discriminazione ed equità tra categorie di utenti ai sensi dell’articolo 2, comma 12, della legge 481/95. Essa, peraltro, permettendo il mantenimento della struttura tariffaria duale sopra descritta, potrebbe far perpetuare le criticità fin qui emerse sul versante della trasparenza tariffaria.
Ipotesi n. 3 (= coesistenza ipotesi 1 e 2)
– un intervento regolamentare che – per un arco temporale da definirsi, ma non inferiore ai 12 mesi – preveda la coesistenza sul mercato di entrambe le soluzioni sopra prospettate. Si tratterebbe, cioè, di richiedere agli operatori di introdurre, cumulativamente, sia un’offerta tariffaria a struttura unitaria – per la quale il valore facciale della ricarica corrisponda integralmente al valore di traffico telefonico acquistato (cfr. ipotesi 1), sia un’offerta tariffaria che, pur mantenendo la attuale struttura duale, elimini il carattere regressivo del contributo di ricarica rispetto al controvalore dei servizi acquistati (cfr. ipotesi 2).
Tale soluzione consentirebbe di coniugare gli obiettivi di trasparenza e non discriminazione sopra evidenziati, lasciando, al contempo, libero il mercato – e gli utenti, in primo luogo – di effettuare le proprie scelte secondo le esigenze dettate dagli specifici profili di consumo. Inoltre, ciò permetterebbe all’Autorità, anche attraverso uno specifico monitoraggio dell’evoluzione del princing, di valutare l’opportunità di ulteriori eventuali interventi regolamentari al termine del periodo transitorio previsto.
———
Il Documento per la Consultazione termina ricordando che, in ogni caso, data la complessità e la delicatezza delle modifiche da introdurre, il termine per l’attuazione di qualsiasi ipotesi di intervento, tra quelle sopra elencate, dovrebbe inevitabilmente tenere conto dei necessari adeguamenti tecnologici, nonché delle conseguenti campagne informativo-pubblicitarie dirette a consentire alla clientela di conoscere e valutare le nuove offerte presenti sul mercato.

Allegati Delibera Consultazione Pubblica
Modalità di consultazione (Allegato A)
Documento per la consultazione (Allegato B)

4 risposte a “Il colpo di coda? Ricariche per tutti!”

  1. Bisogna attendere ancora senza fasciarsi la testa pima del dovuto ma nella consapevolezza che una decisione su questo sentito dibattito non sarà comunque la risoluzione di tutti i problemi che affliggono il settore, in tal senso condivivido e quindi non ripeterò il pensiero espresso da Winston Smith.
    Le congetture non mi sono mai piaciute di principio e non sono una mia competenza peraltro; il nostro mercato necessità di una maggiore/migliore regolamentazione in senso generale e per questo l’Autorità ,anche per mantenere il suo carattere d indipendenza, dovrà assumersi sempre maggiori responsabilita senza attendere “incoraggiamenti” governativi italiani ma anche europei (anche perche le istituzioni europee ci hanno esortato in passato ad un atteggiamento di maggiore responsabilita su questioni interne al nostro mercato…)
    Io non so quali delle 3 ipotesi avanzate verrà avallata…cosi d acchito penserei alla seconda considerando anche la filosofia di pensiero recentemente espressa dal Governo, so comunque che al di la di ogni decisione presa in merito dobbiamo essere positivi (nonostante tutto..) ma sopratutto consapevoli del fatto che il “processo di maturita” richiederà tempo e decisioni “coraggiose”.

  2. l’ipotesi numero 2 mi pare ragionevole (peraltro era quella che preferisco).
    la prima è la più coraggiosa ma nella prospettiva delle compagnie telefonica non sarebbe molto equa.

    beffa per chi oggi ricarica con WIND e Tre??? E perchè mai?
    ipotesi 2 “intelligente” = gli operatori possono imporre un contributo di ricarica che AL MASSIMO può essere pari al 10% del taglio.

    In questo caso gli operatori (WIND e Tre) saranno liberissimi di potere continuare a non fare pagare i costi di ricarica sui tagli più grossi.
    Un’autorità che sta valutando di eliminare i costi di ricarica non può consentire un così evidente paradosso, che peraltro penalizzerebbe anche chi effettua ricariche di grosso taglio con Vodafone e TIM.

  3. Beh, l’importante è che ci sia scritto “al massimo”…

    Perchè è ovvio che tutte le ipotesi sono fumose, per ora… se l’ipotesi 2 sarà come dice Veditu, sarà forse l’unica fattibile… Se invece sarà davvero un “ricariche uguali per tutti”, io sarò il primo ad incazzarmi, e sarà una fesseria colossale…

  4. cerchiamo di essere realisti…
    perchè mai l’AGCOM dovrebbe IMPORRE il costo di ricarica?

    a un aumento dei costi di ricarica per i tagli superiori ai 50euro sarebbero contrari persino gli operatori telefonici… IMHO si tratta di inutile allarmismo.

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