Un Comune (finalmente) a favore delle BTS

L’attesa è stata lunga, ma finalmente ho trovato un’Amministrazione Comunale che fa un ragionamento interessante sulle installazioni delle antenne della telefonia mobile.

La buona notizia arriva da Massa dove, a pagina II delle cronache locali, “il Tirreno” lancia La Guerra dei Cellulari. In realtà sembrerebbe una guerra contro le antenne visto che nella pagina in alto si legge “Il sindaco Pucci contro le tele-company. Sospese l’installazione di nuove antenne”. Ma è il titolo che riassume al meglio il perchè mi trovo estremamente favorevole a quanto stanno facendo a Massa.

“Telefonini muti nei paesi a monte? E io vi blocco tutto”, è in sintesi la controbilancia che il Sindaco ha messo sul piatto delle trattative con i gestori telefonici. In pratica si vuole aiutare quella popolazione, “colpevole” di abitare in zone orograficamente difficili (ossia, dove spesso l’antenna non vale la spesa), che nel 2009 ancora non ha il piacere di avere segnale GSM, né tantomeno UMTS. Una presa di posizione difficilmente difendibile nello scorso secolo che invece oggi, a mio modesto avviso, trova una logica in un periodo storico in cui le compagnie telefoniche hanno sicuramente massimizzato introiti e diffusione nel mercato.

Cosa ha fatto scatenare la scintilla?

Semplicemente a Massa nonostante il varo nel 2005 del “piano per la installazione di impianti radioelettrici” , che avrebbe fornito maggiori spazi per le BTS in cambio della copertura nelle zone collinari e montani della zona, è stato semplicemente disatteso dagli operatori che hanno sì chiesto nuove antenne nelle zone pregiate lungomare e cittadine dimenticandosi però dei cittadini più … sfortunati. A questo punto l’aut aut. O si copre la montagna o niente.

E tutto sommato non si può dar torto a una situazione che vede, per i paradossi del sistema, adottare i sistemi “anti digital-divide” più nelle zone già servite che in quelle del tutto scoperte… ah, se qualcuno volesse difendere i “poveri gestori telefonici”, vorrei far notare loro che ci sono anche soluzioni intelligenti che potrebbero permettere – come fatto in Francia per queste “white zones” – la condivisione dei siti per tutti e 4 gli operatori sul mercato. Non penso che una BTS messa assieme su una strada dell’Appennino faccia fallire nessuno… specie se il telefonino vuole davvero essere un servizio universale.

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