Era il luglio 2007 quando, dopo un incontro con l’allora Ministro delle Telecomunicazioni, venne fuori una riflessione sull’Auditel ed il metodo di campionamento.
Scrivevo: parlando di TV locali e la loro riorganizzazione una domanda sul sistema di rilevamento era d’obbligo. La risposta del ministro è stata assai interessante, soprattutto considerando l’impegno che si è preso.
“In pratica – continuavo – la riforma della legislazione del sistema televisivo (quella riforma che l’UE ha richiesto all’Italia, nda) riguarderà anche l’AUDITEL che dovrà prevedere un campione piu’ ampio di rilevamente e maggiori garanzie per i dati relativi alle nuove tecnologie (digitale, satellite) e per le piccole emittenti. “Costerà molto, ma è un passaggio da fare“, ha detto fermamente il Ministro. Ora basta attendere per vedere come i gestori del sistema AUDITEL risponderanno, sicuramente non staranno fermi“.
In nome dell’alternanza è cambiata la maggioranza di governo, il ministro e le deleghe. Ma in casa Auditel cosa è successo in questi anni?
Il campione rappresentativo è sempre lo stesso, vero?