Internet mobile, continua la caccia alle “connessioni involontarie”

Non c’è due senza tre. E il quattro viene da se’.

Uno dei più (banali) modi di dire è quanto mai azzeccato per vedere come stia continuando la caccia (grossa) alle connessioni internet “involontarie” da parte di tutti quei clienti che sono poco interessati a navigare in mobilità. Mi si può contestare – a buona ragione, seppur parziale – che ci si connette ad internet (più o meno) volontariamente con il cellulare. Ma la sensazione che ho è che i nuovi prezzi di “internet base”, ossia il (simpatico?) modo di sintetizzare quella fascia di clientela senza opzioni dati attive (per loro scelta? Io ritengo di sì), servano più a “stangare” chi si connette “per caso” (come i vari genitori e nonni con i cellulari brandizzati con lo ‘splendente’ tasto per il portale del proprio gestore et similia) che a regalare l’opportunità di “un giorno senza pensieri“.

Sono troppo malizioso? Guardatevi la cronologia degli ultimi mesi e i relativi costi attuali…

  1. Giugno 2010: H3G, rimodulazione internet a consumo. 20 ct a connessione | Mondo3
  2. Novembre 2010: Wind, internet mobile a tempo per tutt: 50 centesimi ogni 15′ | WindWorld
  3. Maggio 2011: Vodafone, 2,50 euro al giorno per internet a consumo
  4. Maggio 2011: Tim, 2 euro al dì la nuova “Tariffa Base” internet | Mondo3

Si “salva” H3G con “soli” 20 centesimi, ma essendo per “singola connessione” volendo si riesce a fare cifre simile a quelle degli altri operatori… e l’aumento dei bundle alla clientela che non usa internet non so perché ma mi fa sorridere (anzi sghignazzare). Certo che andare su internet, anche per 1 solo kb e premendo subito Stop, costa diversi soldi in barba all’uso consapevole etc. etc. che si legge nelle varie dichiarazioni…

7 risposte a “Internet mobile, continua la caccia alle “connessioni involontarie””

  1. Giustissimo! Serve a far cassa dal portafogli dei nonnetti col cellulare nuovo e ad abbligare gli utenti consapevoli ad un (cmnqe caro) abbonamento flat!
    Ps. Molto divertente l’articolo.. 🙂

  2. …grazie 😉 Peccato che non sia divertente anche per il portafoglio, certo è che la situazione è sempre più difficile da controllare. Ricordo, ad esempio, che c’è una bozza di delibera AgCom che dovrebbe permettere (da inizio gennaio) la possibilità di non avere attivi servizi internet sulle proprie utenze mobili, peccato che concretamente non si vede niente in tal senso… perché la cosa più banale sarebbe togliere la connettività alle sim di nonni, zii e genitori vari. Troppo banale per non essere già stato fatto… il sospetto di “altri interessi” è concreto imho.

  3. C’è però da dire, nel caso di TIM, che la cosa riguarda il solo APN wap.

    Ci si salva impostando come predefinito l’apn web ibox.tim.it e disattivando la tariffazione a tempo.

  4. Non è un caso, imho 😉 E’ vero che è “solo” quello WAP e si può disabilitare tutto a mano, ma i veri destinatari a) hanno quell’APN preimpostato e b) non sanno come disabilitare.

    Vero che l’assenza di conoscenze nel campo tecnologico è un fattore di cui si “pagano” le conseguenze, ma basta già il pagamento a livello sociale senza che intervengano i gestori eheh

  5. Sanguisughe…..si attaccano a tutto (wap compreso) pur di spennare inconsapevoli ed indifesi utenti!!!
    In Italia (alla faccia di tutti i Garanti ed Autority che poco o nulla stanno facendo) stiamo subendo il “cartello dei gestori”; come per la riduzione delle tariffe del roaming internazionale, penso che solo l’Europa potrà imporre nuove regole per una vera concorrenza e sanare tale situazione!!!

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