Pagare per un diritto, l’inutilità del bravo cittadino

Ieri pomeriggio ho smarrito mi hanno rubato il cellulare. Un Nokia E51 che usavo con una scheda Wind.

Era la mia utenza personale, al di là del valore economico ed affettivo ho cercato di fare il bravo cittadino. Blocco la sim al 155, vado dai Carabinieri a fare la denuncia ed preparo il modulo da inviare al gestore di telefonia mobile di riferimento (ossia Wind) per mettere in blacklist l’IMEI del cellulare. Ossia per rendere inutilizzabile il terminale a chi eventualmente l’ha trovato rubato: c’è un database comune a tutti i gestori che inibisce l’uso di una qualunque sim all’interno di quel cellulare. Ci vuole qualche giorno per la pratica, pazienza.

Non ho bisogno di vendette, il principio di rendere inutilizzabile un telefono rubato (e quindi scoraggiarne la pratica) è la ratio per cui mi sono mosso prontamente. Beh, almeno ci provo. Io cerco di fare il bravo cittadino, ma Wind assolutamente no.

Il modulo per il blocco dell’IMEI è da scaricare online o da prendere da un rivenditore. La scelta non manca. Peccato che i problemi arrivino nell’inviarlo. So che da tempo Wind non fornisce un numero di fax pubblico per l’assistenza clienti, ma chiedere – come ha fatto l’operatore – di spedire il modulo per posta (0,60 per priorità “senza garanzie”, come ha precisato il Call Center… oppure a 3,90 per una Raccomandata A/R) mi pare tutto tranne che una pratica che dovrebbe aiutare il cittadino comune ad esercitare i propri diritti e contrastare il fenomeno dei furti dei terminali.

Non bastasse la rabbia per la perdita del telefono che bisogna pagare di tasca propria – per un’inefficienza Wind – l’esigere un proprio diritto mi pare davvero troppo… ovviamente chi di dovere mi immagino che cestinerà questa mia segnalazione, il rispetto si vede dal primo colpo d’occhio. Inesistente. Male Wind, molto male…

Arriva il Voip su 3G, ma i gestori lo chiudono

Il titolo riassume tutto.

E’ da settimane che si parla (molto) dell’apertura di Apple all’uso della rete UMTS per fare chiamate VOIP che i gestori sembrano ripensarci.

Insomma quel che apre un produttore, viene chiuso dagli operatori. Dei limiti imposti per l’uso internet mobile da Vodafone ne abbiamo parlato più volte. Sabato ho letto con piacere delle novità Wind, specie dell’opzione “Internet No Stop”. Un prezzo accessibile per 1 GB a banda piena (il superamento di quella soglia rallenta la velocità , nda), peccato per una clausola che altri amici hanno già  evidenziato: “Sono incluse nell’offerta tutte le connessioni sviluppate in Italia mediante punto di accesso internet.wind con esclusione del traffico VoIP e delle connessioni GSM e WAP.”

Quindi la grande paura è il VOIP, niente più P2P o altre connessioni mangiabanda.  Il nemico ora è diventato la telefonia via internet che salta a piè pari i gestori mobili.

E’ talmente palese che sembra quasi inevitabile un altro trend di variazioni contrattuali… con buona pace della net neutrality.

Le suonerie trillano per due anni

Il titolo è fuorviante. Lo so. E soprattutto ora farò affidamento a chi ha buona memoria.

Correva l’anno 2008, all’epoca le sanzioni dell’Antitrust facevano ancora notizia. Arrivò, prima di una lunga serie, una sanzione contro le suonerie di Zero9 con una condanna che toccò, oltre all’azienda che distribuiva i contenuti, anche i gestori mobili.

Gli operatori non la presero bene. Si arriva alla decisione del Tar del Lazio: sembrava un sostanziale passo indietro. I legali di Telecom e Wind, infatti, avevano sostenuto l’illegittimità dell’estensione del concetto di operatore pubblicitario alle società telefoniche. Non in maniera troppo convinta – avevo scritto – se uno degli avvocati, Antonio Lirosi, al Messaggero parla di «un successo clamoroso».

Beh, siamo nel 2010 ed ancora non siamo arrivati alla fine. Leggo infatti che Telecom, Wind e Vodafone, come apprende Radiocor, hanno presentato ricorso al Consiglio di Stato contro le multe per pratiche commerciali scorrette, inflitte loro dall’Antitrust il 21 agosto 2008 in relazione alla diffusione di un messaggio pubblicitario per loghi e suonerie. Da parte loro, TIM, Wind e Vodafone, nei rispettivi ricorsi, chiedono l’annullamento totale delle multe in quanto le loro condotte non andrebbero qualificate come omissive e non ci sarebbe corresponsabilita’ nella pratica commerciale scorretta.

Certo, un operatore telefonico non sa che ci guadagna dalla condotta scorretta altrui sulla propria rete… molto credibile, il problema è che potrebbe essere pure considerato vero.

Area Clienti Wind e statistiche chiamate

Sono cliente Wind, è arancione la mia sim primaria.

E’ una curiosità a cui spesso mi tocca rispondere e talvolta confrontarmi. Specie se faccio il bravo consumatore ed entro nell’Area Clienti 155 per consultare le mie chiamate. Da tempo immemore ritengo la gestione Wind non propriamente all’altezza, ma se il dettaglio chiamate in qualche modo è intelligibile mi auguro che qualcuno mi spieghi la filosofia delle statistiche chiamate.

wind_stats00Qui a sinistra vedete il mio traffico in sintesi, con la somma delle ore di chiamate voce, degli SMS e della navigazione su internet. Insomma, non è il massimo ma onestamente nel singolo campo ci si muove benino.

Qua sotto invece metto gli screenshot a cui danno vita le mie chiamate con l’elaborazione (?) del mio traffico.

Qualcuno ha capito qualcosa? E soprattutto: perchè si distingue piuttosto bene il traffico internazionale mentre quello verso altro operatori mobili nazionali rimane sotto un vago “mobile”? Eppure dovrebbero servire per rendere più intelligibili le cosiddette note di servizio “antiabusi”.

La sensazione però è opposta, ossia che si abusi della pazienza di chi cerca trasparenza e chiarezza. Ah tra l’altro sembra che non abbia speso niente (0,22 ct in chiamate) o troppo (1.022 euro in realtà del bundle Mega1500), in realtà di soli canoni (NoiTuttix3, Mega1500, Messaggi Free, NoiWind SMS) ho lasciato a Wind, per il solo mese di ottobre, 40 euro.

Pan per focaccia

Tele2 si lamenta che Wind è cattiva, Wind si lamenta che Tele2 è cattiva. Entrambe vengono multate, la morale però è triste: piangi tu, piango io ma intanto tutti e due freghiamo i consumatori.

Beh, permettemi la battuta, è molto Italia 2.0(09)