Vodafone, quando l’A.D. chiama il cliente

Apprendo da un caro lettore (Eros 76) che oggi ha ricevuto una chiamata direttamente da Pietro Guindani, Amministratore Delegato di Vodafone Italia e Presidente di Assotelecomunicazioni.

Senza anticipare niente posso comunque far presente che l’A.D. si è preso a cuore un problema segnalato da un cliente dopo una segnalazione. Niente male. Nonè una pratica di customer care in senso assoluto, sicuramente è un bel gesto per chi è abituato solitamente a dover commentare la distanza tra clienti ed operatori nel dialogo reciproco.

“Pronto Antitrust, risponde Guindani”

Una giornata da protagonista comunque per l’A.D. di Vodafone. Le agenzie segnalano che proprio oggi su invito del presidente Antonio Catricala’, Guindani ha risposto alle segnalazioni dei consumatori che telefonavano al numero verde 800 166 661. “Ho accolto con estremo piacere l’invito del Presidente Catricala’ -ha commentato Pietro Guindani- per Vodafone qualita’ del servizio e centralita’ del cliente sono da sempre due valori fondamentali. Oltre dieci anni fa -ha spiegato- fummo i primi operatori telefonici in Italia a creare un servizio di assistenza gratuito e attivo 24 ore su 24. Oggi ho avuto l’opportunita’ di visitare il Call Center dell’Autorita’ e di rilevare l’estrema professionalita’ degli addetti e le elevate capacita’ di gestione della relazione con i consumatori“.

Anche i gestori contro la TCG

Ci aveva gia’ provato un parlamentare nelle settimane scorse, purtroppo senza successo. Stavolta contro la TCG (tassa di concessione governativa) che grava sugli abbonamenti mobili si scagliano anche i gestori.

Ad evidenziarlo, in un’intervista a Milano Finanza, è Pietro Guindani, il presidente di Asstel, l’associazione delle aziende di telecomunicazioni di Confindustria. “In gioco non c’è una partita con il Governo, noi stiamo solo chiedendo di fare ciò che è giusto. Stiamo parlando di un imposta che non si giustifica più. Gli operatori operano in un regime di licenza e non di concessione. Non esiste – spiega Guindani – nessuna concessione governativa che giustifichi una tassa, manca il fondamento giuridico di questa imposta che dovrebbe essere semplicemente abrogata. Noi non siamo in guerra con nessuno, tanto meno con il governo. Il presidente di Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo ha fatto un affermazione importante, che non è banale ribadire: operiamo in un economia di mercato. Le aziende devono essere libere di rischiare, di definire i prezzi e di sfidarsi apertamente. Se faranno bene, prospereranno, se sbaglieranno ne pagheranno le conseguenze“. Montezemolo, sottolinea il presidente di Asstel, “ci ha richiamato a dei valori culturali di base, che sono molto corretti, ma nell’interesse collettivo e non in una logica di contrapposizione tra imprese e governo. E’ un problema di ruoli. Servono invece imprese che facciano il loro mestiere, regolatori che svolgano il ruolo di arbitri forti, e un governo che pensi al lungo termine“.
I costi di ricarica, evidenzia Guindani che è anche l’amministratore delegato di Vodafone Italia, “rappresentano il 20% dei prezzi medi al dettaglio nel settore delle telecomunicazioni mobili. Non c’è impresa, in Italia o all’estero, che possa subire una riduzione simile senza patirne le conseguenze. E’ chiaro che le aziende dovranno bilanciare il danno tagliando a loro volta i costi di produzione, a cominciare da quelli di distribuzione. E bisognerà intervenire anche sui costi di struttura dell’impresa. Ci saranno meno risorse per competere e investire“.

Tutto molto bello ed apprezzabile, l’unico dubbio viene da coloro che chiedono la riduzione della TCG. Non è che ancora una volta il cliente rimasto senza costi si trovi di fronte ad altri aumenti? Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio.

Piange il telefono

”Forte preoccupazione” per le conseguenze sul settore delle telecomunicazioni derivanti dalla eventuale introduzione di una nuova misura per abolire lo scatto alla risposta viene esperssa da Asstel, che nel manifestare ”tutta la sua ferma contrarieta”’ evidenzia i rischi allo sviluppo del settore con ripercussioni sugli investimenti e l’occupazione. Leggi tutto “Piange il telefono”