Come volevasi dimostrare

A marzo avevo capito che la class action era vicina alla sua morte a un corposo rinvio.

Quel giorno, infatti, c’era a spiegare i numerosi rinvii Antonino Lo Presti, relatore della legge, su La7: il sospetto era che la volontà parlamentare fosse quello di agevolare le aziende rispetto ai diritti dei consumatori. Beh quello qua sotto è il titolo di stamani dell’agenzia ApCom che illustra la probabile ulteriore (lunga) attesa che i cittadini italiani dovranno sopportare per le azioni collettive.

class-actionE pensare che qualcuno pensava che la “speculazione” dei consumatori fosse solo un’esagerazione dialettica di un parlamentare… ora è praticamente sancita de facto. Chi sperava che diventasse legge di stato a luglio 2009 può tranquillamente tornare a sognare mondi migliori. Sic.

Class Action tra rinvii e… speculazioni (?!)

Di riflesso su questo blog non si può non parlare di class action. Per il mondo delle TLC potrebbe essere una rivoluzione che riuscirebbe a ‘scardinare’ – a favore dei consumatori – quei (folli) legami tra le sanzioni (inadeguate nella maggior parte dei casi) ai gestori e i reali benefici di quest’ultimi nell’adottare pratiche commerciali scorrette (definizione tipica dell’antitrust, nda).

Un percorso tra mille insidie comunque quello per arrivare a una legge che regolamenti le azioni collettive dei consumatori… il processo, partito in sordina nel 2004, nel 2007 ha avuto una “accellerazione” (le virgolette sono d’obbligo visto come era stato ‘preparato’…) con il Governo Prodi mentre ora, ritardo dopo ritardo, è in mano all’attuale esecutivo per entrare in vigore (in teoria) a luglio 2009.

Ho sottolineato in teoria. Perchè? Guardate la trasmissione “Omnibus Life” di La7 andata in onda stamani con ospite – oltre a Vaime e Lubrano – il deputato Antonino Lo Presti: ascoltatelo al minuto 17′ 18″.

Bisogna ponderare con molta saggezza l’introduzione di questo strumento che, se utilizzato per scopi anche speculativi , potrebbe portare anche a danni anche non indifferenti al nostro sistema economico-finanziario.”

Se non ho capito male, tornando nel ‘nostro’ mondo della telefonia, si vuole tutelare le rimodulazioni e non i rimodulati? Vodafone e gli altri ringraziano… quindi da una parte ben venga la “speculazione” con comportamenti scorretti da parte dei concessionari di Stato, mentre stiamo attenti dall’altro a non disperdere (sic) con risarcimenti “speculativi” quanto (più o meno) illegamente è stato raccolto? Tempi cupi…