Digital divide, la soluzione dal basso

Dall’alto per il digital divide penso che, almeno a breve termine, non ci siano soluzioni. Anche l’atteso intervento governativi con gli incentivi sulla banda larga si è concentrato assai di più sulla sua diffusione aumento della clientela (comunque meritorio vista la quota di italiani connessi) che su internet in se’.

I paesi senza internet – ne’ ADSL ne’ UMTS – restano come tali. A meno di non fare come in Inghilterra.

Il gruppo di 11 persone, con un investimento di 3mila sterline a testa e grazie alla collaborazione di una società locale rivenditrice di fibra, è riuscito a portare al centro del paese la connessione e si è poi occupato di gestire l’ultimo tratto di connessione, dalla centralina di paese fino alle case dei singoli navigatori. Per farlo, gli 11 novelli manager si sono affiliati a Rutland Telecom, piccola telco della zona, che a sua volta ha dovuto attendere due anni per ricevere dalla Ofcom, l’ente regolatorio inglese, il via libera all’operazione. Oggi la piccola nuova società, come racconta la Bbc ha già 50 clienti nella zona. Molti paesi limitrofi stanno infatti tentando di replicare il progetto nelle loro campagne. via Corriere

Se ci sono due voluti due anni con l’Ofcom, temo che anche la nostra burocrazia non sia da meno. Se qualcuno comunque ha in mente cose simili, o addirittura conosce casi italiani in tal senso, mi faccia tranquillamente un fischio 😉

Contributi per la banda larga, l’UMTS ci salverà?

La domanda è retorica. Parto dalla riflessione che mi viene spontanea dopo aver visto le offerte di H3G dedicate ai giovani grazie ai contributi governativi per la banda larga.

L’intervento del Governo, seppur assai inferiore rispetto alle intenzioni iniziali, è apprezzabile. Ci sono alcune cose che non capisco. Ci saranno (giustamente) i gestori mobili tra coloro che potranno applicare gli sconti previsti, quindi anche la banda larga mobile sarà sovvenzionata. Non ci vedrei niente di strano se non il fatto che mi pare paradossale assurdo strano finanziare una chiavetta internet a un 20enne che abita a Milano mentre nella realtà dei fatti per i cittadini veramente colpiti dal digital divide non cambierà niente.

Pessimismo? No, una certezza. Gli incentivi della banda larga, oltre alla sua stessa (meritoria) diffusione tra i cittadini giovani, dovrebbero passare soprattutto per lo sviluppo delle aree non coperte da ADSL e UMTS. Gli incentivi di per sé rischiano di avere effetti paradossali: ossia il boom di chiavette USB dove magari c’è la fibra e lasciare il vuoto assoluto in tanti luoghi spesso a due passi dalle grandi città.

Connectivity Day, la Toscana contro il digital divide

Che strano gestore Eutelia. Come ho sottolineato nel titolo è protagonista, almeno in Toscana, nell’abbattimento del digital divide. Il “Connectivity Day” è un progetto della Regione Toscana e della Provincia di Arezzo nato con l’obiettivo di eliminare l’emarginazione digitale che colpisce le famiglie e le imprese collocate nei territori geograficamente svantaggiati. Il bando regionale ha aggiudicato i lotti di Arezzo, Lucca, Pistoia e Massa Carrara ad Eutelia che ha lavorato secondo una lista di priorità stilato dalla Provincia privilegiando i territori la cui popolazione non era in alcun modo servita, elenco che è stato recepito dalla Regione Toscana nel proprio bando di gara. Nel contratto di affidamento del servizio tra la Regione Toscana e Eutelia ci sono anche precise indicazioni sui costi del servizio, indicando le tariffe massime che potranno essere applicate dall’operatore per attivazione, noleggio degli apparati, connessioni e manutenzione.

Ma Eutelia non abbatte solo il digital divide, licenzia anche un paio di migliaio di lavoratori. E se non bastasse stando a un comunicato sindacale, Eutelia ha avviato la procedura per la cessione del settore IT ad Agile srl, una controllata al 100% con sede a Potenza che opera nel settore dei call center e che un tempo faceva capo a Getronics Italia, acquisita dalla società di tlc di Arezzo tre anni fa.  Secondo quanto scritto in un blog dei lavoratori del settore IT di Eutelia, la cessione dovrebbe avvenire entro 25 giorni dalla data della citata comunicazione (18 maggio), cioè entro il 12 giugno. Eutelia al momento non ha emesso alcuna comunicazione ufficiale pubblica a riguardo. Intanto domani, giovedì 28 maggio, è il giorno dello sciopero dei dipendenti del gestore aretino.

Le antenne contro il digital divide

L’argomento è di quelli scottanti. Non c’è quasi città in Italia senza il locale “comitato contro le antenne”, dall’altra parte nei paesi non coperti dal servizio ADSL è raro non trovare il “comitato contro il digital divide”. Ora le due esigenze rischiano di scontrarsi. La banda larga nella società moderna è sempre più importante e soprattutto chi ne è sprovvisto paga un caro gap in termini comunicativi e, talvolta, lavorativi.

Ieri Vincenzo Novari ha fatto un’interessante proposta. Personalmente trovo lodevole realizzare nei prossimi due anni una rete dati a 2 o 4 megabit che copra il 100% della popolazione italiana. ”Si puo’ fare in un modo abbastanza semplice, con il concorso di tutti, in particolare enti territoriali e operatori: cablare 10mila-20mila-30mila antenne e’ diverso rispetto a 20 milioni abitazioni italiane”, ha detto Novari. Peccato che un paese il nostro – che vorrebbe la botte piena e la moglie ubriaca – sicuramente sarà in grado di dividersi. Mi immagino già i primi commenti appena si capirà che questa è una rete wireless… la parola antenne manderà in crisi il tutto.

Paese che vai, banda larga che trovi

La banda larga per tutti. Se ne parla molto, soprattutto in Italia. Molte parole, pochi fatti. Ma non è così ovunque.

Apprendo da “Repubblica” che “[…] Cinque anni per recuperare il terreno perduto, cinque anni per passare dalla qualifica di asino a quella di primo della classe: la Francia è il paese europeo che offre al più gran numero di suoi cittadini l’accesso alla banda larga. A fine 2007, il 98,3 per cento dei francesi (contro il 50% nel 2003) poteva chiedere un abbonamento Adsl; la sparuta pattuglia dei dimenticati sarà  servita in primavera grazie al satellite.

Una percentuale superiore a quella tedesca (93%), spagnola (90%) e italiana (60%). Un exploit non da poco, se si considera la struttura del paese : la Francia metropolitana, cioé senza i dipartimenti d’Oltremare, ha una superficie di quasi 550 mila chilometri quadrati (l’Italia qualcosa più della metà, 301 mila chilometri quadrati). Fornire a tutti l’Adsl era una scommessa, tanto più che in passato le telecomunicazioni non sono state il settore più forte del paese : il decollo della telefonia fissa è avvenuto con molto ritardo, i telefonini hanno faticato ad imporsi. […]”/p>

Quindi, mentre la Francia vola, la vicina San Marino prova a seguirla.

L’Azzurra Repubblica da sempre soffre le carenze strutturali proprie dell’Italia (monopolio Telecom et simialia), ma con l’apertura della concorrenza le cose stanno cambiando. Evitando di dover passare dalla (satura) rete fissa Telecom il nuovo gestore San Marino Telecom prende la strada della copertura senza fili.

Un comunicato stampa, infatti, promuove una soluzione wireless per la banda larga a firma di Prima. Il prodotto ha un nome (WiFast) che è un chiaro riferimento a quel Wimax che potrebbe arrivare presto anche in Italia. Intanto buon Digital Divide a tutti.